Un gruppo di criminali informatici di arezzo acquistava pacchetti di codici di carte di credito da una
organizzazione ancora più grande.
Erano codici "rubati" da carte
internazionali (soprattutto statunitensi) attraverso raffinate tecniche
informatiche.
Dal phishing all'uso di skimmer , un dispositivo capace di leggere e in certi casi immagazzinare su una
memoria EPROM o EEPROM i dati della banda magnetica dei badge.
Ad ogni carta, in
proporzione al suo potere d'acquisto, veniva assegnato un codice a cui
corrispondeva un prezzo.
I codici erano "monetizzati" attraverso
acquisti on line oppure trasferendoli su carte "vergini" con le quali
poi venivano fatti acquisti nei negozi.
E proprio con queste ultime i
componenti della banda si davano alla pazza gioia, comprando oggetti,
abiti e facendo altre spese folli prima che le carte venissero bloccate.
Un giro di truffe milionario difficile da ricostruire,
che ha interessato Italia, Usa e Canada, Paesi da dove sono arrivate
numerosissime segnalazioni.
E proprio da quella fatta da una società di
vendita on line – che aveva registrato delle anomalie nei pagamenti di
oggetti acquistati sul web e recapitati a Gualdo Tadino – è partita
l'indagine che si è poi dipanata in tutta Italia.
Adesso la festa è finita , la banda è stata arrestata: un 32enne residente a Montevarchi era la mente dell'organizzazione
ramificata nel centro nord dell'Italia e aveva messo a punto - insieme
ad altri 2 nigeriani residenti nella cittadina valdarnese, e altri 12
tra Brescia, Novara e Reggio Emilia - un complesso sistema con il quale si era garantito una vita da nababbo.
Bottiglie di champagne da 800 euro, abiti di Gucci, iPhone e gioielli
erano acquisti all'ordine del giorno per i componenti della banda.
fonte : arezzonotizie
Nessun commento:
Posta un commento