La RIAA (Recording Industry Association of America) denuncia un privato cittadino e lo trascina in tribunale con l'accusa di possesso illegale di 2.017 canzoni ottenute attraverso KaZaa.
Il Giudice che si occupa del caso decide che se la musica presente sul PC non viene distribuita non può esserci reato e comunque che eventualmente devono essere prodotte le prove che quella musica è stata ridistribuita.
La decisione del giudice è legata all'incertezza della materia ma spesso cause simili hanno avuto verdetti opposti.
Come dire "la stessa legge può dar luogo ad interpretazioni opposte" !
A questo va aggiunto che i metodi di indagine della RIAA non sempre sono sufficienti e condivisi.
Senza contare che le tecniche di tracciamento degli indirizzi IP utilizzati dalla RIAA hanno scatenato un forte dibattito anche in seno alla comunità europea .
vedi anche :Un giudice dichiara scorrette le cause della RIAA
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