Lo studio, realizzato dall'ufficio federale per la tutela contro le radiazioni, si basa su dati statistici riguardanti il periodo 1980-2003 nelle regioni vicine ai 21 reattori o ex reattori tedeschi. In queste aree il rischio di essere colpiti da forme tumorali aumenta del 60% se il bambino abita a meno di cinque chilometri da un impianto nucleare e addirittura del 117% se si prendono in considerazione i casi di leucemia.
Per arrivare a questi risultati, gli autori della ricerca hanno paragonato il numero dei tumori registrati nelle zone limitrofe alle centrali con il numero di bambini sani residenti nelle stesse aree e con la frequenza di tumori infantili a livello nazionale.
Secondo il quotidiano tedesco "Sueddeutsche Zeitung", che ha pubblicato i risultati dello studio, "uno dei punti di forza di questa inchiesta è che la distanza tra l'abitazione e la centrale nucleare, per i bambini malati come per quelli sani, è stata fissata a circa 25 metri"
Risultato: nelle zone situate nell'immediata vicinanza delle centrali (meno di cinque chilometri), 77 casi di tumori sono stati registrati tra i bambini con meno di cinque anni, cioè una percentuale maggiore del 60% di quella che si riscontra a livello nazionale. Per le leucemie si contano 37 casi, invece di 17, ovvero il 117% in più del normale.
'Il nostro studio conferma che c'e' una relazione tra la distanza del domicilio e un impianto nucleare e il rischio di ammalarsi di cancro, come per esempio di ammalarsi di leucemia, prima del quinto compleanno', si legge nel rapporto.
Ma il governo non rimane fermo a guardare. "Ho incaricato la Commissione per la tutela contro le radiazioni di uno studio dettagliato di questi risultati - ha annunciato in un comunicato il ministro dell'Ambiente, Sigmar Gabriel - e della questione di un eventuale rapporto di causa effetto" tra il cancro e la vicinanza con lecentrali.
Fonte (Apcom)
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